La conferenza di Pace di Versailles ed i Risvolti.
Un primo passo per decidere il nuovo assetto internazionale fu la conferenza di pace convocata il 18 Gennaio 1919 alla reggia di Versailles, vicino Parigi; vi presero parte delegazioni di 32 paesi con l'esclusione di quelli vinti, cui non fu lasciata alternativa diversa dall'accettare o rifiutare in blocco le conclusioni dei vincitori.
L'Italia si limitò a ribadire la necessaria applicazione del patto di Londra che le assegnava oltre alle terre irredente, l'Istria, i territori costieri della Dalmazia e Valona in Albania, con la concessione aggiuntiva di Fiume. La città di Fiume, benché abitata a grande maggioranza da italiani, non era stata richiesta dall'Italia nel patto di Londra del 1915 perché avrebbe dovuto costituire l'unico accesso al mare di un ridimensionato impero austro-ungarico.
Ma il dissolvimento di quest'ultimo spinse il governo italiano a chiedere l'annessione anche della città, negata immediatamente da Wilson.
La distanza dalle posizioni di Wilson apparve subito evidente: non sentendosi per nulla vincolato dagli accordi precedentemente presi dai suoi alleati, il presidente americano era fermamente intenzionato a tenere in considerazione anche gli interessi del neonato stato jugoslavo.
Difatti egli sottopose agli italiani il suo progetto definitivo sulla questione, anche a nome degli anglo-francesi: attribuzione all'Italia di Trieste e Istria, e proclamazione di uno stato libero di Fiume posto sotto la protezione della Società delle Nazioni.
Tutti questi conflitti interni e la cattiva politica estera portarono alla caduta in Italia del ministero Orlando nel 1919 con la presa del potere del democratico Francesco Saverio Nitti, il quale si trovò coinvolto nella questione di Fiume ed in un periodo di grave crisi alimentare. Il nuovo ministro quindi per ricevere gli aiuti americani decise di adottare una politica di condiscendenza verso Wilson così che venne accusato di codardia dai nazionalisti. Dopo aver cambiato il sistema elettorale da uninominale a proporzionale si ebbero le elezioni del novembre del 1919 nelle quali il partito socialista e quello cattolico ottennero più della metà dei seggi parlamentari. Intanto il 23 Marzo 1919 furono costituiti a Milano i fasci da combattimento,
nuovo movimento politico capeggiato da Benito Mussolini.
Giovanni Ceglia
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