La fine di Hitler e la resa del Giappone - Seconda Guerra Mondiale
Il 30 aprile del 1945 Hitler, si rifugiò in un bunker sotterraneo, dove forse si tolse la vita assieme ad Eva Braun. In realtà quando arrivarono i russi, essi trovarono dapprima un uomo con i baffetti rassomigliante ad Hitler, morto in una piscina, poi si accorsero al confronto con l'impronta dentaria in possesso del dentista di Hitler, che non era altro che un sosia. In seguito furono trovati altri due corpi carbonizzati, che sono stati attribuiti a Hitler ed Eva Braun.
Rimane il mistero della sua vera fine, cosa che genera tutt'oggi contraddizioni sui vari testi storici. E' importante sottolineare, tuttavia, che la notizia della sua morte diede il via alla resa incondizionata delle armate tedesche pochi giorni dopo in tutta l ' Europa. Restava a questo punto solo il Giappone in guerra contro gli alleati, ma nel pacifico la controffensiva americana progrediva lentamente rispetto all'avanzata in Europa. Intanto il presidente americano Roosevelt si spense e fu sostituito dal presidente Truman. Il nuovo presidente si trovò difronte alla scelta di potere utilizzare una nuova arma: la bomba atomica (al cui sviluppo contribuì anche lo scienziato Enrico Fermi).
Egli per terminare la guerra più velocemente e per dare una dimostrazione di potenza al Giappone decise di utilizzarla il 6 e il 9 agosto del 1945, quando due bombardieri la sganciarono rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki. Delle due città non rimase niente, vi furono circa 150.000 morti e altrettanti feriti ma le conseguenze delle radiazioni hanno provocato altre migliaia di morti per anni. Il Giappone si arrese il 2
settembre del 1945. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l'Italia si trovò duramente provata dalle devastazioni belliche, dalla fame e dalla povertà mentre il destino di molti territori come la Sicilia , la Valle D'Aosta, Trieste e il Venezia Giulia dovevano essere ancora decisi. Il 2 giugno del 1946 gli italiani furono chiamati alle urne per decidere fra Monarchia o Repubblica e scelsero la seconda con circa 12.700.000 voti contro 10.700.000, questo fu il primo voto libero, espresso anche dalle donne, dopo più di venti anni di dittatura.
Giovanni Ceglia
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